Note sulla fotografia

Per me questo non è altro che un “antistress”, non posso definirlo un lavoro, anche se a volte può sembralo, visto che mi porta via una buona fetta del mio misero tempo libero. Ho iniziato quando mi sono reso conto che la fotografia era l’unico modo per immortalare momenti ma anche per aprire una finestra sul mio modo di pensare e ma soprattutto di vedere.
Per alcuni la fotografia è un semplice “pezzo di carta” o peggio ancora un “file”, c’è gente che pensa che sia un’immagine di un panorama o la plasticità di un soggetto, secondo me invece, è la maggiore espressione di personalità (forse ecco perchè non tutti riescono a condividere questa affermazione).
Ogni essere umano è capace di puntare un oggetto con la funzione di fotografare verso un soggetto, ma ogni persona lo fotograferà in modo diverso in base al suo modo di pensare, vedere e comunicare. Purtroppo nel giorno d’oggi diventa sempre più difficile la passione della fotografia, perchè contaminata da questa lotta ai “megapixel” dalla legge della privacy che non permette di fotografare soggetti a pieno volto, ma soprattutto il digitale ha fatto perdere il “valore” alla foto in se stessa.
Vorrei che tutti capissero che la fotografia è “personale” è “cultura” è “arte” e tanto altro, non si diventa fotografi spendendo centinaia di euro per una compatta digitale, non si è fotografi sapendo fotografare una palla di fuoco riflessa su uno specchio d’acqua, si è fotografi quando si sa comporre, quando si sa proiettare un determinato pensiero in un immagine, quando si sa raccontare senza una singola frase impressa sull’immagine, questa è “La Fotografia”. Bisogna entrare nella logica che non sempre c’è un soggetto esplicito, un bambino che ride, un monumento o altro, ma bisogna interpretarla o meglio ancora “leggerla”, sta nella bravura del fotografo saper rendere più chiaro possibile il messaggio.

Written by Fabrizio Bottacchiari