Installare WordPress su Amazon senza essere sistemisti

Ultimamente dai miei colleghi mi viene spesso chiesto come hai fatto ad installare WordPress su dei server Amazon senza essere un esperto sistemista? Ti premetto che questo genere di articolo farà storcere il naso a quest’ultima categoria, ma come dargli torto? Ovviamente per tirare su un’infrastruttura di tutto rispetto implementando politiche di backup, sicurezza e performance è necessario avere un’ottima cultura verticale sul settore, altrimenti, spenderai molto tempo a capire come mai il tuo sito web con WordPres è stato messo in ginocchio da Hacker oppure hai pessime perfomance o semplicemente non riesci ad installare automaticamente i plugin come avveniva prima sul tuo piano Hosting WordPress Gestito offerto da Aruba.it.

Bene, vuoi fare il salto di qualità perché sei stato bravissimo a portare una grande quantità di traffico sul tuo sito basato su WordPress ed è quindi giunto il momento di buttare le fondamenta per una infrastruttura basata su Amazon. Ora però cominciamo a mettere in chiaro alcune cose.

Ok, devo andare sul sito aws.amazon.com?

No, ti invito a farci accesso solo per capire da subito che se stai leggendo questo articolo sicuramente ciò che ti comparirà davanti per te è come entrare in una cabina come questa:

Cabina di pilotaggio

Cabina di pilotaggio di un aereo di linea

Proprio così, Amazon AWS ha una miriade di strumenti, ognuno si occupa di un singolo compito, troverai quello dedicato allo storage, quello per gestire le zone DNS del tuo dominio, quello per creare delle macchine e così via. Oltre a capire “cosa fanno” devi sapere come farli dialogare tra loro, in altre parole, per far girare al meglio il tuo sito WordPress su server Amazon, devi prima di tutto scegliere che tipo di macchina vuoi (ottimizzata per la CPU, per la RAM, ecc.) capire se il database lo vuoi sulla stessa macchina oppure desideri sfruttare Amazon RDS (servizio dedicato ai database) e magari lo storage di file multimediali metterli su Amazon S3 (servizio dedicato allo storage) scegliendo anche il tipo di livello di distribuzione. Ah, dimenticavo, se metti il file logo.jpg su Amazon S3 e lo vuoi richiamare attraverso un URL “personalizzato” sotto HTTPS devi innescare un altro servizio che si chiama Amazon CloudFront. Ci sarebbe altro, però meglio non dilungarsi…

Va bene, mi sento un scemo, ora cosa posso fare?

Per avere un po’ di conforto, ti dico che mi sono trovato nella tua stessa situazione, sentendomi scemo e incapace, solo che a differenza tua (spero) sono un ossessivo-compulsivo e quindi finché non sbatto la testa sulle cose, non mi arrendo. Generalmente mi trovo nella situazione di Homer J. Simpson con il suo nuovo BBQ.

Per evitare depressioni, ecco a te la soluzione a gran parte dei problemi che ho appena elencato, si chiama CloudWays. Essenzialmente si mette tra te sviluppatore (o blogger) e un’infrastruttura complessa come quella di Amazon (e altri come Google, Digital Ocean, Linode e tanti altri). Per creare un server è un gioco da ragazzi, basta seguire la procedura guidata e con qualche minuto si è subito pronti per caricare il nostro sito internet con WordPress su una infrastruttura server di Amazon.

Ricordati però che non hai il massimo!

Hai capito bene, CloudWays ti offre una soluzioni All-in-one, cioè a differenza delle soluzioni “nude” non puoi scegliere di dare più potenza alla macchina del database oppure scegliere delle regole per migliorare i costi di storage. No! Quello che puoi fare è scalare in qualsiasi momento la coppia CPU-RAM della tua macchina, aumentare lo storage globale e quello del database (occhio che una volta che si aumenta lo spazio sul disco poi non si può più tornare indietro, al patto di clonare la macchina su di una più piccola). Per evitare di scrivere tonnellate di parole, ti riassumo tutto su questo video.

Sono pronto, cosa altro devo sapere?

Non ti ho mostrato il primo contatto con CloudWays perché è veramente un gioco da ragazzi,  se provieni da un hosting Aruba o altro fornitore, ti consiglio di fare una prima migrazione utilizzando Duplicator oppure sfruttare il plugin offerto da CloudWays (sinceramente non ho avuto buone esperienze, ma magari lo hanno migliorato nel tempo).

Personalmente ci faccio girare parecchi siti web “esigenti” e raramente ho avuto problemi, devo dire che le installazioni sono tutte “pulite e ottimizzate”, quindi non hanno un miscuglio di plugin o altri fronzoli che possono portare solo problemi. Ricordati di tenere tutto aggiornato e ridurrai notevolmente il numero di problemi.

Nel video hai parlato di caricare i media altrove, dove?

Principalmente gestisco siti web con un frequente caricamento di media, oltre a parametrizzare Smush, nelle mie installazioni è sempre presente un plugin per caricare i media su di un servizio di storage esterno, tra questi utilizzo S3 di Amazon e Spaces di DigitalOcean, con questo plugin sono riuscito a risparmiare un sacco di tempo, basta seguire la guida e tutti i media saranno distribuiti da un servizio dedicato senza spendere un occhio della testa (state in campana con la banda, mette sempre una buona CDN davanti a tutto).

 

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Fabrizio Bottacchiari
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    Written by Fabrizio Bottacchiari